Passo per passo la creazione di un boschetto....
Questi sono i materiali
di partenza. Le piante più grandi sono piccole ceppaie ottenute da talea con il
metodo della tavoletta forata (metodo di cui si è già ampiamente parlato su
varie riviste di bonsai). Queste sono state preparate circa dieci anni fa con
lo scopo di ottenere ceppaie da destinare a usi differenti. Sono sempre state
coltivate in vaso salvo un periodo di due anni in cui sono state messe in campo
per accelerarne la crescita.
Le piantine più piccole
invece sono state ottenute da una semina effettuata nel 2004. Dopo la semina,
le piante in questione, non sono mai state travasate in vasetti singoli e sono
sempre state concimate in maniera leggera, proprio per mantenere le dimensioni
ridotte.
Si inizia il lavoro.
Come prima operazione si cerca il gruppo che diventerà il leader della
composizione. Si decide di utilizzare quello ritratto nella foto poiché presenta
un buon nebari con radici raggiate e una buona dimensione dei tronchi.
Dopo averne pulito e
potato le radici, il nostro leader è posto nel vaso per poterne decidere il
fronte e l’inclinazione corrette e poter cosi scegliere il secondo gruppo.
Avendo a disposizione
tanti materiali diversi, riesco a trovare un gruppo di tre tronchi che
armonizza perfettamente con il leader.
Anche guardando dal
lato destro, i tronchi si presentano in perfetta armonia.
particolare del nebari
del gruppo…
A questo punto si
preparano alcune piantine piccole che
vengono inserite sul lato destro
e sul retro verso sinistra. Secondo me, perché un boschetto sia veramente
evocativo, è importante che la differenza di diametro tra i tronchi più grossi
e quelli più piccoli all’ interno della composizione sia elevata. Questa è una
condizione necessaria per dare profondità e maestosità ad un boschetto,
condizione che permette anche di
ricreare l’effetto che si ha quando si osserva una foresta in natura. Qui,
infatti, anche se tutti i tronchi hanno all’incirca lo stesso diametro reale,
otticamente appariranno molto diversi a seconda che siano vicini all’osservatore
oppure lontano quindi, un boschetto dove i tronchi sono tutti simili potrà
risultare piatto e poco credibile.
IL lato sinistro. Si
noti come le piantine più piccole vengano posizionate leggermente distanziate
dai tronchi più grossi per enfatizzare il senso di profondità.
A questo punto si può
iniziare a mettere il terriccio (composto da akadama e pomice in parti uguali e
un piccolo quantitativo di lapillo grosso e kiriu).Tutti i tronchi sono stati
fissati in modo che mantengano la posizione che gli è stata data e il tutto è stato
fissato saldamente al vaso. Sul fondo del vaso, come strato di drenaggio è
stata messa la stessa miscela usata per coprire le radici. Con il bastoncino di
bamboo si fa penetrare bene la terra all’interno del pane radicale.
Questa foto è dell’
autunno 2008 ed è cosi che il boschetto si presenta dopo la caduta delle
foglie. Durante l’estate più volte è stato potato e defogliato in maniera
leggera per regolare il vigore di crescita.
Dopo la potatura.
Avendo a disposizione molti germogli nuovi si possono eliminare tutti i rametti
inutili iniziando cosi a definire la ramificazione di base.
Ecco come si presenta
il boschetto nel febraio 2011….
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